Iva Berasi - articoli, lettere e interviste dalla stampa | |||||
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Trento,
5 gennaio 2008 Si dividono le esponenti della politica trentina in merito alla revisione della legge 194 sull'interruzione volontaria della gravidanza; il tema è all'ordine del giorno nel dibattito politico nazionale. Decisamente contraria Iva Berasi (Verdi), assessore provinciale a sport e pari opportunità. Favorevole invece Caterina Dominici, consigliere provinciale del Patt. «Seguo la dottrina sociale della Chiesa — dichiara — e pertanto sono d'accordo con le modifiche alla legge». Amplia il discorso Violetta Plotegher, assessore alle politiche sociali del Comune di Trento: «La legge può essere migliorata, ma non è questo il punto. In Italia mancano politiche sociali adeguate di sostegno alla natalità e alla famiglia. Penso ai giovani e alle loro difficoltà anche economiche riguardo ai figli». Alla voce «aborto» il mondo femminile non la pensa allo stesso modo. «È sempre la solita storia», esordisce l'assessore Berasi alludendo al tentativo di rivedere il testo approvato nel 1978. «La cosa che mi stupisce — prosegue — è che l'argomento viene trattato saltando il parere delle donne, come se l'aborto fosse per queste come andare dal dentista». La posizione di Iva Berasi è simile a quella della vicepresidente della giunta Margherita Cogo (Ds), che aveva giudicato preoccupante il clima attuale favorevole ad un cambiamento della legge. «Siamo in un clima oscurantista — nota l'assessore — che minaccia una legge che io reputo una conquista. L'aborto non è una scelta facile ed è uno strumento disponibile nel caso le condizioni di vita non permettano di dare ai figli quello che richiedono». Caterina Dominici si mostra teodem: «Il Patt ha nello statuto l'ancoraggio alla dottrina sociale della Chiesa. Noi cristiano-cattolici non dobbiamo temere di esternare il nostro credo anche nelle cose concrete». E giustifica la necessità di una revisione della legge «anche perché – argomenta — la contraccezione offre oggi miliardi di tecniche diverse. Uno deve decidere prima di non volere un figlio». Violetta Plotegher, in passato ginecologa nel consultorio a Trento, allarga il discorso: «L'evoluzione medica e scientifica rende necessarie diverse valutazioni ad esempio sui tempi. E occorre parlare anche di responsabilità paterna, che finora non è mai stata messa in discussione. L'azione dei consultori va potenziata. Poi bisogna incentrare il discorso sui bambini. Mi riferisco a quelli che nascono, che devono avere condizioni di vita dignitose in un'epoca in cui le diseguaglianze sociali dei genitori sono crescenti». Sul tema interviene anche Claudia Povoli, del coordinamento femminile di Forza Italia Azzurro donna, che chiarisce sulla moratoria sull'aborto lanciata da Giuliano Ferrara. La proposta aveva dato il via al dibattito: «Vediamo di capirci bene: nessuno sostiene che vada abolita la legge 194 (legge sull'aborto), risalente a trent'anni fa. Ciò che si vuole >mettere in evidenza è l'uso distorto che se ne fa in tutto il mondo».
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IVA BERASI |
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